Restauro architettonico dell’Opera Ferdinando – Forte di Bard
Bard (AO)
Progetto vincitore di concorso internazionale.
Progetto e direzione lavori del restauro architettonico: Luisella Italia e Massimo Venegoni con Margherita Bert.
Di tutti gli edifici che compongono l’insediamento fortificato adagiato sulla rocca di Bard, l’Opera Ferdinando è quello collocato al livello più basso. Il volume si articola in cinque livelli appoggiati al declivio.
Gli spazi interni si presentavano degradati e per la maggior parte privi di pavimenti e di impianti.
L’inserimento delle istituzioni museali all’interno del complesso del Forte di Bard mette a confronto l’architettura da una parte, il suo passato e la condizione sospesa di “rovina”, i musei dall’altra con le loro dinamiche e i loro obiettivi, logiche diverse rispetto alle quali il progetto tenta di coniugare le esigenze distributive e spaziali delle destinazioni museali secondo i principi di tutela dell’Opera Ferdinando, aveva conservato l’atmosfera povera e austera dell’epoca militare. Preservare e tramandare questi spazi senza comprometterne eccessivamente il carattere austero era tra gli obiettivi primari del lavoro.
Le difficoltà maggiori si sono riscontrate a proposito della riqualificazione tecnologica, poiché gli adeguamenti impiantistici e di sicurezza delle architetture storiche sono invasivi e possono comprometterne la “patina del tempo”. In un edificio costruito con tecniche artigianali, più che un lavoro impostato su scelte modulari e seriali, occorre operare affinché l’introduzione delle dotazioni tecniche non produca risultati sbagliati dal punto di vista della tutela e della conservazione. Il progetto ha quindi lavorato “al contorno” degli elementi tecnici per migliorarne l’inserimento nell’edificio.
I restauri conservativi, invece, hanno interessato gli intonaci che non presentavano gravi condizioni di degrado, le parti lapidee e quelle in ferro.